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Si tratta di un libro di memorie scritto "a freddo". Dopo averle vissute sulla propria pelle, l'autore lascia passare settant'anni prima di metterle nero su bianco. E, con lo sguardo di un adulto, mitigato da quel giovanissimo ragazzo, finalmente ritrovato, ne viene fuori il racconto vivo e vero, individuale e universale della guerra: dai bombardamenti su Pisa nel 1943, allo sfollamento e alla deportazione in Germania fino al viaggio di ritorno il 2 maggio del 1945.